mercoledì 10 ottobre 2018

Acquerino al cinghiale!

Era da molto tempo che volevo arrivare al famoso Acquerino. Dopo lo studio dell'eventuale percorso da fare decido di salire da Candeglia lungo i 13 chilometri della Riola. Salita [per me] molto dura nei primi cinque chilometri, poi concede un po di riposo ma neanchè più di tanto. Però bellissima. In perfetta solitudine e con una giornata magnifica. E' stata la scelta giusta, quando si pedala non si può chiedere di meglio. Arrivo in cima e prima di scendere leggermente verso l'Acquerino mi infilo anche il giubbino perchè, per la mia gioia, quassù il caldo è solo un ricordo. Arrivo alla sella della Riserva Naturale e mi siedo per un pò di riposo e per rifocillarmi. Accendo il cellulare per rendermi conto il daffarsi ma qui la tecnologia non è di casa e mi rendo conto che, almeno da quel punto di vista, sono completamente isolato. Devo ammettere che la sensazione di non avere questa coperta di Linus è stata se non spiacevole comunque particolare. Siamo talmente abituati a questo aggeggio infernale che quando ti manca e come essere in mare senza salvagente. 

Nel preciso istante che realizzo la mia solitudine un rumore di frasche mi fa girare. A non più di sette metri si materializza una bestia enorme, immobile, con lo sguardo fisso su di me. Una mamma cinghiale che ha deciso di farsi una passeggiata proprio li. Cazzo, proprio oggi? Non potevi passare domani o magari tra qualche oretta? Non riesco a ricordare se ho continuato a respirare oppure il completo immobilismo del mio corpo fosse scosso dal solo battito del cuore. Avevo letto da qualche parte che in queste situazioni l'unica cosa da fare è stare fermi, immobili. E cosi ho fatto. 
Dopo qualche secondo escono dal bosco sei cinghialotti, arzilli, che attraversano il prato e se ne vanno tranquillamente nell'ombra del castagneto. Lei impassibile! Ferma, immobile con le pupille incollate sulle mie. Credo che tutto sia durato non più di 15 secondi ma ho avuto la riprova che Einstain ci aveva visto lungo. Tutto è relativo! Per me è stata una vita intera. 
Quando meno te lo aspetti e stai pensando che "si Luca, sei nella merda!", mamma cinghiale sbuffa, muove leggermente la testa in un accenno di approvazione come ad avvertirmi che ero stato bravo e che a dispetto del mio aspetto orribile mi ero comportato bene. Si gira e scompare. 
Sono ripartito dopo una ventina di minuti, il tempo necessario per far nuovamente affluire il sangue secondo natura. La discesa per Tobbiana è stata un calvario e tralascio i particolari. Arrivato giù, a Montale mi fermo e guardo in alto come per salutare quella mamma che non aveva nessun fine bellicoso ma solo l'istinto materno a difesa dei suoi cuccioli. Quel mostro che tanta paura mi aveva fatto mi è sembrato bellissimo.
Sorrido e torno a casa con un vento contrario che finisce le ultime energie rimaste.


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