martedì 10 luglio 2018

Un sogno

Ho un sogno. Da tanti anni. Per diversi motivi non l'ho mai realizzato, neanchè quando correvo "seriamente" e potevo avere le gambe buone. Quarantotto tornanti che separano il normale dal supremo. Quarantotto tornanti che dividono dal sogno realizzato. Arrivare in cima allo Stelvio è ancora un sogno ma da adesso lo voglio trasformare in obiettivo. Il tempo c'è, non scappa. Venticinque chilometri e quattrocento metri di salita al 7,25% di pendenza media, 1842 metri di dislivello con l'arrivo a quota 2785! e tanta, tanta fatica. Voglio andare a vedere con i miei occhi quei tornanti bagnati dal sudore del Pirata, assoluto idolo e mito, colui che mi ha fatto piangere nel vedere uno scatto in salita. Era il 5 giugno 1994 quando quel ragazzino, con ancora qualche capello in testa, fece un capolavoro. Da quel momento tutto il resto fu relativo. Sullo Stelvio lasciò che il suo capitano, Claudio Chiappucci in maglia Carrera, provasse ad andarsene ma davanti c'erano ancora Mortirolo, Aprica e Santa Cristina. A metà del Mortirolo il Pirata non riuscì a tenere ferme la gambe inziando a dipingere uno dei quadri più belli della storia del ciclismo.
Voglio andare a vedere tutto questo.  


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