martedì 15 ottobre 2019

Prospettiva

13 ottobre 2019 - 15^ pedalata per il Meyer -
Credo che sia tutto una questione di prospettiva. Basta fare qualche passo a destra e il mondo cambia. Stessa cosa se ti sposti verso sinistra. Quel ciliegio che prima era in ombra adesso è illuminato dalla luce del sole. Alla fine diventa tutto una scelta personale. Una tua decisione. Il ciliegio non si sposta, non ha la possibilità di decidere da che parte essere illuminato e da quale rimanere in ombra. Ma tu sì. Tu hai questa possibilità, hai la facoltà di decidere la tua prospettiva sul mondo.
La mia prospettiva quest'anno è cambiata. Ad ottobre dell'anno scorso decisi di essere parte integrante del serpentone colorato che fece, per chilometri e chilometri, della fatica un messaggio di speranza. Un invito al sorriso e una rivoluzione ostinata contro un destino crudele, perchè minare la speranza ai bambini è destino credule.
Quest'anno, appunto, la mia prospettiva è stata altro. Vi ho guardato partire sapendo che avreste portato in giro la stessa potenza emotiva di sempre e ho avuto un punto di vista privilegiato perchè, a quel meraviglioso tavolo, ho potuto ascoltare parole bellissime, ho potuto vedere gente che arrivava solo per dare un contributo ma che con la bici non c'entrava niente.
Ho visto bambini dare 10 euro con occhi meravigliosi e senza dire neanche una parola perchè di parole non ce n'era davvero bisogno. Loro lo sanno, quando si tratta di genuinità sanno sempre tutto. Ho visto una marea di maglie con la scritta Campi e ognuna di esse era una goccia che andava ad ingrossare un mare meraviglioso. Un mare fatto di tante altre scritte, colori, espressioni, rughe, occhi concentrati o sorridenti. Una marea buona.
Ho visto una comunità che da giorni lavorava mossa da un'unica volontà, da una solida certezza. La consapevolezza che quel tempo era un buon tempo.
Ho cambiato la mia prospettiva ed è stato un arricchimento.
Mi è mancato pedalare insieme a voi? Si, mi è mancato ma vedervi arrivare ha compensato ogni mancanza emotiva. Ogni bicicletta appoggiata al muro dopo la fatica fatta  rappresentava, nel mio immaginario, una matita colorata. Tutte quelle bici, alla fine, hanno creato un mondo di colori e sfumature da portare a quei bambini che devono avere la possibilità di colorarlo questo mondo. Lo devono colorare come vogliono, quando vogliono ma soprattutto essere liberi di farlo sempre.
Credo che sia tutto una questione di prospettiva.
Grazie.


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